Controlli per la salute maschile: quali esami fare per la prevenzione del carcinoma della prostata
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I controlli periodici rappresentano uno strumento fondamentale per la valutazione del proprio stato di salute e per un intervento tempestivo, ove necessario, con una terapia mirata.
È da considerare che il cancro della prostata può essere asintomatico nelle fasi iniziali della malattia ma, man mano che progredisce, i sintomi riscontrati includono i LUTS (sintomi del tratto urinario inferiore)1 quali aumentata frequenza urinaria diurna e notturna, incontinenza urinaria da urgenza e da stress, dolore vescicale e uretrale, difficoltà a urinare, flusso urinario debole o a spruzzo, presenza di sangue nelle urine e problemi di erezione. Bisogna ricordare che i LUTS non sono specifici del cancro alla prostata ma possono presentarsi anche in altre condizioni (es. iperplasia prostatica benigna).
Per questo motivo, e per non sottovalutare la patologia, la strategia sicuramente più efficace contro il tumore della prostata si chiama prevenzione. Questa si attua adottando uno stile di vita più salutare e facendo periodicamente dei controlli che consentono di diagnosticare precocemente il tumore, il che permette di intervenire tempestivamente con il trattamento più adeguato.
Vediamo i numeri di questa patologia e gli esami di screening a cui è possibile sottoporsi.
Il cancro della prostata è un tumore maligno che origina dalle cellule della prostata (una ghiandola, dalle dimensioni di una castagna, che circonda l'uretra alla base della vescica e produce componenti importanti del liquido seminale). La trasformazione maligna della prostata segue un processo a più fasi, che inizia come neoplasia intraepiteliale prostatica seguita da cancro della prostata localizzato e quindi adenocarcinoma prostatico avanzato con invasione locale, e culmina nel cancro della prostata metastatico2(cioè può dare luogo a metastasi in altre parti del corpo e ingenerare tumori secondari). Secondo una stima italiana, il carcinoma della prostata rappresenta il primo dei cinque tumori più frequentemente diagnosticati nell’uomo (19%) e colpisce principalmente gli uomini di età superiore ai 50 anni3. Fortunatamente dal 2015 a oggi è stimata una diminuzione complessiva del 15% della mortalità per cancro della prostata nel nostro Paese4 (in Europa, il tasso di mortalità stimato per il 2020 è di 9,95%, -7,1% rispetto al 2015)5. Si registra anche un tasso d’incidenza eterogeneo in base all’area geografica: viene infatti segnalato un tasso più elevato nelle regioni del Nord rispetto a quelle del Centro e del Sud/Isole. Queste differenze possono essere correlate a una maggiore esposizione ad alcuni fattori di rischio come lo stile di vita (dieta, cancerogeni presenti nell’ambiente) nonché a una minore esposizione a fattori protettivi come la vitamina D6, nota come la vitamina del sole.
Tutti motivi che spingono fortemente ad effettuare controlli periodici per la diagnosi precoce della malattia.
Vediamo insieme alcune delle principali indagini, riportate nelle linee guida AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), per la diagnosi di carcinoma prostatico7:
- Esplorazione rettale: secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, dovrebbe rappresentare il primo approccio per l’accertamento diagnostico del carcinoma prostatico in presenza di sintomi. L’esame, condotto da un medico a da un infermiere, dura pochi minuti e consiste nell’introduzione di un dito nell’ano del paziente al fine di rilevare irregolarità di dimensione, forma e consistenza della ghiandola prostatica. Per confermare la diagnosi, l’esplorazione rettale dovrebbe essere abbinata ad altre metodiche diagnostiche.
- Dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico): il PSA è una proteina prodotta dalla prostata e secreta nel liquido seminale. In condizioni normali solo una piccolissima quantità raggiunge il sangue e va in circolo. Ecco perché l’aumento del suo valore nel sangue può rappresentare un segno di patologia prostatica (sia benigna che maligna). Il test del PSA si effettua con un semplice prelievo del sangue ed è raccomandabile, per un corretto monitoraggio della situazione del paziente, effettuare il test sempre nello stesso laboratorio (e con lo stesso metodo di determinazione). Secondo le linee guida AIOM, il dosaggio del PSA non dovrebbe esser inserito nei controlli di routine in uomini asintomatici, senza fattori di rischio e d’età inferiore ai 50 anni. Anche in questo caso, il risultato del test dovrebbe essere confermato con la valutazione di altri metodi d’indagine.
- Tecniche d’immagini: in caso di sospetto clinico di cancro della prostata, l’ecografia transrettale, seguita dalla biopsia, è in grado di chiarire la valutazione effettuata con l’esplorazione rettale e il test del PSA. L’esame consiste nell’inserimento di una sonda, avente le dimensioni di un dito, all’interno del retto ed è importante per rilevare le immagini della ghiandola prostatica. Nell’ambito delle tecniche d’immagini, anche la risonanza magnetica multiparametrica assume un ruolo importante nell’individuazione del cancro della prostata.
In conclusione:
Il tumore della prostata rappresenta la neoplasia più diffusa nel sesso maschile, soprattutto in età avanzata. Ai suoi esordi può essere asintomatico, seguito poi dai classici LUTS, causati dall’ingrossamento prostatico. Per non farsi “prendere in castagna” è importante sottoporsi a dei controlli periodici, in un percorso di cura condiviso con medico curante e specialista, per salvaguardare la salute della prostata e della vita stessa.
Il presente materiale non è promozionale di prodotto. Le informazioni riportate non sostituiscono il parere del proprio medico di fiducia o del farmacista ai quali ci si deve sempre rivolgere.
Fonti
1. Merriel SWD et al. Prostate Cancer in Primary Care. Adv Ther. 2018 Sep;35(9):1285-1294.
2. Abate-Shen C, Shen MM. Molecular genetics of prostate cancer. Genes Dev. 2000. 14: 2410–2434
3. Ministero della Salute. L’incidenza dei tumori in Italia.
4. Quotidianosanità.it. Tumori. Aiom: “Dal 2015 mortalità diminuita del 5%. Ma il Covid mette a rischio i pazienti: 1 su 4 muore se contrae il virus”.
5. Carioli G, et al. European cancer mortality predictions for the year 2020 with a focus on prostate cancer. Ann Oncol. 2020 May;31(5):650-658.
6. Song, Z. et al. Circulating vitamin D level and mortality in prostate cancer patients: a dose–response meta-analysis, Endocrine Connections, 2018. 7(12), R294-R303.
7. AIOM. Linee guida carcinoma della prostata. 2019.
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