Disturbi urinari? Potrebbe trattarsi di prostata
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Bisogno di urinare spesso durante il giorno e soprattutto di notte? L’urgenza ti porta a delle perdite di urina? Necessità di sforzo per urinare? Sensazione di svuotamento incompleto? Se anche tu, con il passare dell’età, hai uno o più di questi sintomi soffri di LUTS. E la buona notizia è che sono curabili!
Il termine LUTS è un acronimo che sta Lower Urinary Tract Symptoms: si tratta di insieme di sintomi del tratto urinario inferiore (vescica, collo vescicale, prostata e uretra) che possono manifestarsi a qualsiasi età1. La prevalenza aumenta progressivamente con l’età, raggiungendo dopo i 65 anni il 50% e dopo gli 80 anni il 70%2. È una problematica presente, seppur con bassi tassi di prevalenza, anche nella popolazione maschile con meno di 50 anni3.
I LUTS sono imputabili a numerose cause come patologie metaboliche, cardiovascolari, endocrine, respiratorie, renali che possono alterare la capacità di urinare. Ma una delle cause più frequenti e riconosciuta è l’iperplasia prostatica benigna (IPB) che può comportare un aumento volumetrico globale della prostata con conseguenti LUTS legati sia alla fase di riempimento vescicale (aumentata frequenza urinaria diurna e notturna, incontinenza urinaria da urgenza e da stress, dolore vescicale e uretrale), sia legati alla fase di svuotamento vescicale (difficoltà a urinare, flusso urinario debole o a spruzzo, sgocciolamento terminale)4.
Possono presentarsi da soli o combinati, provocando un forte impatto sulla qualità della vita. Sono, infatti, correlati a un aumento dei disturbi del sonno, depressione e riduzione della capacità lavorativa. In oltre il 70% dei casi si associano a disfunzione erettile5. Quindi per preservare il proprio benessere psico-fisico è fondamentale ridurre e/o mantenere sotto controllo questa sintomatologia.
La prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico curante il quale, in base alla gravità dei sintomi, vi prescriverà la terapia più adeguata. Il medico di famiglia è determinante nel processo di cura del paziente non solo nel momento della diagnosi ma anche nei momenti successivi. Spesso, dall’insorgenza dei sintomi al trattamento, la problematica viene gestita in maniera complementare con l’urologo.
Nei casi meno gravi, il medico potrà optare verso un atteggiamento "attendista", per vedere se i sintomi miglioreranno da soli o se sarà necessario intervenire. Per i casi più gravi, le alternative possibili vanno dai farmaci per la riduzione dei disturbi urinari, del volume della prostata fino alla rimozione del tessuto prostatico mediante intervento chirurgico.
Per quanto riguarda i trattamenti farmacologici, Ci sono diverse classi di farmaci che trattano i sintomi causati dalla IPB e ognuno con un meccanismo d’azione diverso e, di conseguenze, avranno diversi effetti (a volte anche collaterali). Le principali, usate da sole o in combinazione, sono:
- Alfa-bloccanti o alfa litici (come ad esempio doxazosina e tamsulosina): migliorano i sintomi e il flusso di urina rilassando i muscoli della prostata/collo vescicale. Sono i farmaci maggiormente raccomandati in caso di IPB. Generalmente questi farmaci iniziano a migliorare la qualità di vita del paziente in un paio di settimane ma, in alcuni uomini, si evidenziano miglioramenti dopo poche ore o giorni dall'inizio del trattamento. Gli alfa-bloccanti non riducono la grandezza della prostata e non ne prevengono la crescita6. Sono sconsigliati ai soggetti che soffrono di pressione bassa.
- Inibitori della 5-Alfa reduttasi (dutasteride, finasteride): agiscono sulla sintomatologia urinaria riducendo le dimensioni della prostata. Per gli effetti collaterali sulla sfera sessuale, questi farmaci sono raccomandati in soggetti con sintomi medi e gravi.
- Antagonisti dei recettori Muscarinici o antimuscarinici (ad esempio Propiverina, Ossibutinina, Solifenacina): riducono le contrazioni anormali della vescica e migliorano i sintomi da urgenza urinaria. Gli effetti collaterali sono normalmente lievi. Possono indurre secchezza delle mucose, costipazione, difficoltà a urinare, sensazione di freddo, offuscamento della vista e vertigini.
- Beta-3 agonisti (Mirabegron): attraverso il rilassamento della vescica, il Mirabegron riduce i sintomi di frequenza e urgenza urinaria. Può causare l’aumento della pressione arteriosa.
- Fitofarmaci ovvero farmaci i cui principi attivi sono estratti dalle piante. Tra questi spicca la Serenoa repens che avrebbe le capacità di contrastare l’infiammazione della prostata e viene impiegata anche come rimedio per contrastare i disturbi della diuresi e le infiammazioni delle vie urinarie. Tra gli effetti collaterali della Serenoa repens più frequentemente riscontrati ci sono diarrea, vomito e nausea7.
Capire da cosa i LUTS siano causati è fondamentale per intervenire adattando la terapia ma ancora più importante è agire in fretta, onde non compromettere il proprio benessere psico-fisico. Che aspetti? Rivolgiti subito al tuo medico di fiducia.
Il presente materiale non è promozionale di prodotto. Le informazioni riportate non sostituiscono il parere del proprio medico di fiducia o del farmacista ai quali ci si deve sempre rivolgere.
Fonti
1. Benelli R e Gavazzi M. Sindrome metabolica, LUTS e patologia prostatica. Luglio 2016.
2. Taylor BC, Wilt TJ, Fink HA, et al. Prevalence, severity, and health correlates of lower urinary tract symptoms among older men: the MrOS study. Urology 2006, 68: 804-9.
3. Auro. Linee guida sui luts correlati all’iperplasia prostatica benigna. 2a e-edizione Aprile 2012.
4. Bios spa. Sintomi delle basse vie urinarie e ipertrofia prostatica.
5. Braun MH, Sommer F, Haupt G, et al. Lower urinary tract symptoms and erectile dysfunction: co-morbidity or typical “Aging Male” symptoms? Results of the “Cologne Male Survey”. Eur Urol 2003, 44: 588-94.
6. SIU. Trattamento farmacologico per i luts negli uomini con ipb.
7. Humanitas. Serenoa repens
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